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Come riconoscere i santi nell’arte sacra

dipinto olio su tela di San Domenico

Avete ricevuto un bellissimo pezzo di arte sacra in eredità, ma non sapete quali santi siano raffigurati? State girando per mercatini d’arte e non vi viene in mente il nome del santo nel dipinto di fronte a voi?

A volte riconoscere i soggetti dell’arte sacra può essere complicato. I pittori, soprattutto prima del ‘800, non erano soliti firmare i loro lavori, né tantomeno lasciare una spiegazione del ritratto. Ma non preoccupatevi: esistono diversi trucchetti per riconoscere i santi e navigare con più consapevolezza nell’arte sacra!

Partiamo subito da un presupposto: esiste un’iconografia più o meno precisa legata al culto dei santi. Questo perché le opere religiose, dovendo essere venerate, dovevano anche essere riconoscibili. Per questo motivo, basta imparare alcuni dei dettagli principali delle vite dei santi per riconoscerli a colpo d’occhio.

Guardate la scena in cui si trova il soggetto

Una delle prime cose che potete guardare è la situazione in cui è posto il santo. Prendiamo ad esempio San Sebastiano, che subì il martirio per ordine di Diocleziano: viene quasi sempre rappresentato con il corpo trafitto da moltissime frecce, il supplizio da lui subito. In realtà San Sebastiano sopravvisse e fu martirizzato in una seconda occasione, sempre sotto Diocleziano, ma l’arte ricorda principalmente l’episodio delle frecce.

San sebastiano
San Sebastiano trafitto dalle frecce

Anche San Lorenzo è riconoscibile dal martirio: egli viene raffigurato sulla graticola, dove venne bruciato per ordine dell’Imperatore Valeriano.

Ma i santi possono essere identificati dalla scena in cui sono posti anche senza fare riferimento al martirio. È il caso di San Girolamo che viene solitamente rappresentato in una biblioteca, sommerso dai libri.

L’abito del santo

Un altro particolare a cui prestare attenzione sono gli abiti: dalla pelle di cammello che indossa San Giovanni Battista, alle vesti stracciate di Maria Maddalena penitente. Forse uno degli outfit più leggendari e famosi è quello di San Giorgio, il cosiddetto ammazza-draghi, il santo guerriero raffigurato sempre con la sua armatura indosso.

Anche la storiografia ci può venire in aiuto per capire perché un santo venga vestito in una certa maniera. Prendiamo ad esempio San Domenico: essendo il fondatore dell’Ordine Domenicano, viene dipinto con indosso la veste dell’ordine.

dipinto antico di San Domenico, quadro di santi
Quadro raffigurante San Antonio da Padova

Gli oggetti di scena

Altro elemento importantissimo nell’iconografia: gli oggetti che accompagnano il santo, cioè i suoi attributi. Nel caso di San Pietro sono le celebri chiavi del Paradiso, che stringe saldamente in mano. Mentre per gli apostoli dei Vangeli, come San Giovanni Evangelista, l’attributo principale è proprio il libro del Vangelo.

Anche gli animali contano come attributi: per esempio nel caso di San Vito, che tradizionalmente viene dipinto in compagnia di due cani. Anche i quattro evangelisti si riconoscono dal loro animale-simbolo: un vitello per Luca, un leone per Marco, un uomo per Matteo e un’aquila per Giovanni. Questa suddivisione viene dal Tetramorfo, una particolare iconografia dalla storia affascinantissima.

Esistono poi tantissimi santi minori e meno conosciuti, senza contare le differenze nel culto dei santi tra la Chiesa Cattolica e quella Ortodossa. Tuttavia, con un po’ di studio e allenamento, si può arrivare a guardare un’opera e identificare il soggetto con un solo colpo d’occhio!

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